Astor Piazzolla (Mar del Plata, 11 marzo 1921 – Buenos Aires, 4 luglio 1992) è stato un musicista, compositore e arrangiatore argentino. Figlio di genitori di origine italiana, è suo padre ad introdurlo al bandoneon all’età di 8 anni, strumento musicale ad ancia libera simile alla fisarmonica.
Nel 1925 si trasferisce a New York con la sua famiglia ed entra in contatto con nuove culture e musiche, come il jazz e i generi classici.
Mostra da subito una notevole predisposizione per la musica: nel 1932 compone il suo primo tango, La Catinga. Riceve una formazione classica dal pianista ungherese Béla Wilda, allievo di Sergej Rachmaninov, che gli insegna a suonare Bach con il bandoneon, e nel 1934 incontra il leggendario cantante di tango Carlos Gardel.
Nel 1936 torna con la sua famiglia in Argentina e, ispirato dallo stile di tango di Elvino Vardaro, a soli 17 anni si trasferisce a Buenos Aires dove l’anno successivo entra a far parte dell’orchestra del bandoneonista Aníbal Troilo.
Nel 1941 prende lezioni con Alberto Ginastera su consiglio di Arthur Rubinstein e ha modo di approfondire compositori classici quali Bartók e Stravinsky. Forma la sua prima Orquesta Típica nel 1946, iniziando così ad esplorare nuove tecniche di orchestrazione e composizione e dedicarsi alla scrittura e allo studio della musica. Tra il 1950 e il 1954 compone una serie di opere che iniziarono a sviluppare il suo stile unico: Para lucirse, Tanguango, Prepárense, Contrabajeando, Triunfal e Lo que vendrá.
Su sollecitazione di Ginastera, il 16 agosto 1953 Piazzolla presenta la sua composizione classica Sinfonia di Buenos Aires in tre movimenti per il Premio Fabian Sevitzky, destando grande scandalo per aver incluso due bandoneon in un’orchestra sinfonica tradizionale. Nonostante ciò, la composizione gli vale una borsa di studio da parte del governo francese per studiare a Parigi con Nadia Boulanger.
È lei a incoraggiarlo verso il suo approccio innovativo: fondere il tango con elementi classici e creando quello che sarebbe diventato noto come nuevo tango, distinto dal tango tradizionale nella sua incorporazione di elementi del jazz, nel suo uso di armonie estese e dissonanze, nel suo uso del contrappunto e nelle sue avventure in forme compositive estese.
Tornato a Buenos Aires, nello stesso anno mette insieme il primo, e forse il più famoso, dei suoi quintetti. Si tratta del primo Quinteto, inizialmente composto da bandoneon (Piazzolla), pianoforte (Jaime Gosis), violino (Simón Bajour), chitarra elettrica (Horacio Malvicino) e contrabbasso (Kicho Díaz). Tra i tanti ensemble che Piazzolla ha costituito nel corso della sua carriera, è stata la formazione di quintetto che meglio ha espresso il suo approccio al tango.
Questo Quinteto si esibisce al Montreal International Jazz Festival, il più grande festival jazz del mondo, e il 29 settembre dello stesso anno al Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi con la cantante italiana Milva.
Riceve la notizia della morte di suo padre nell’ottobre 1959. Così, al suo ritorno a New York, pochi giorni dopo scrive il famoso tango Adiós Nonino, in omaggio a suo padre.
Gli ultimi anni ’50 e i ’60 sono periodi profilici e acquisisce definitivamente reputazione come figura rivoluzionaria nella musica: compone musica per film, collabora con figure letterarie come Jorge Luis Borges, con cui nel 1965 pubblica l’album El Tango e collabora con una vasta gamma di musicisti, dal sassofonista jazz Gerry Mulligan al violoncellista classico Mstislav Rostropovich, a cui dedica Le Grand Tango per violoncello e pianoforte.
Negli anni ’70 Piazzolla vive a Roma ed esplora un nuovo stile musicale attingendo a maggiori influenze jazz e con forme più semplici e continue, scrivendo così Libertango.
Negli ultimi anni della sua carriera forma nel 1978 il suo secondo Quinteto, che diviene uno dei suoi ensemble più celebri, e scrive Tango Suite, Histoire du Tango e La Camorra. Muore nel 1992.