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Le prime rappresentazioni delle opere di Donizetti nella stampa coeva
La conoscenza della musica di Donizetti, per decenni ferma ai pochi fortunati titoli rimasti in repertorio (sostanzialmente quattro: Lucia di Lammermoor, L’elisir d’amore, Don Pasquale e, sia pure nella discutibilissima versione italiana, La favorita) ha potuto giovarsi di un’amplissima ricognizione che, soprattutto a partire dagli anni sessanta dello scorso secolo, ha rimesso in circolazione molti dei circa settanta titoli del suo vasto catalogo. Quella che con molta pertinenza è stata chiamata “Donizetti-Renaissance” ha così non solo consentito negli anni scorsi di avviare l’edizione critica dei suoi melodrammi, ma ha anche dato origine ad un florilegio di studi e di ricerche assai articolato. L’esigenza di un’analisi più approfondita della complessa e ricca personalità di Donizetti e del suo rapporto, estremamente vivace ed articolato, con la realtà del suo tempo ha spinto l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a varare quest’opera così vasta realizzata grazie all’impegno dei due curatori. Il risultato non giova soltanto a comprendere meglio Donizetti, ma anche e soprattutto la sua epoca e le contraddizioni che la distinsero.