Romanzetta

Collezione Maurri
collana di musica per mandolino e strumenti a plettro a cura di Maria Cleofe Miotti e Vittorio Naldi

Romanzetta
Il brano Romanzetta è tratto dal I album L’Esordiente – Composizioni originali e rapsodie drammatiche per mandolino e pianoforte di Carlo MUNIER, edito dalle Edizioni Bratti di Firenze, e catalogato col n. 1468. L’intera collezione venne poi acquistata da MAURRI, nel Giugno del 1937, e il brano rientrò nel nuovo catalogo col numero 6197.
L’album in questione era destinato ad esecutori in erba; ciò nonostante nella Romanzetta si riscontrano una particolare cura nello sviluppo melodico e l’intento didattico di far suonare una parte significativa, per quanto non di difficile esecuzione, al mandolinista esordiente.
Durante l’esposizione del primo tema il pianoforte asseconda la cantabilità del mandolino con un gioco di terzine che rimandano al paragone tra orchestra e cantante. La scrittura è definita da una estrema regolarità tematica: la melodia si articola nel corso di otto battute, ossia nel periodo classico per eccellenza, intrise di caldo lirismo. Il secondo tema, in sol minore, viene proposto dal pianoforte che abbandona l’andamento a terzine per assumere un colore più intimista. Lo stesso tema viene riproposto in re minore dal mandolino per poi sfociare ancora nella riproposizione del tema iniziale in sol maggiore, tonalità nella quale si chiude il brano con una tinta di tranquillità e malinconia. Pur nella sua semplicità il pezzo rivela una certa ispirazione e spontaneità di scrittura. La diteggiatura della parte del mandolino è quella originale indicata da Munier, mentre è stata aggiunta dai revisori quella pianistica.

Romanzetta is taken from the first album ’L’Esordiente – Composizioni originali e rapsodie drammatiche per mandolino e pianoforte by Carlo MUNIER, published by Edizioni Bratti in Florence and catalogued under number 1468. The entire collection was then acquired by MAURRI, in June 1937, and the piece became part of the new catalogue under number 6197.
The album in question was intended for young musicians, nevertheless in the Romanzetta we can see special care in developing the melody and the educational intent of allowing a mandolin beginner to play a significant part, albeit not difficult to perform.
During the exposition of the first theme the piano supports the cantabile nature of the mandolin with a play on triplets that reference the comparison between orchestra and singer. The piece is written with extreme thematic regularity with the melody played out in eight beats, i.e. the classic period par excellence, filled with a warm lyricism. The second theme, in G minor, is presented by the piano which abandons the triplet progression to take on a more intimist tone. The same theme is reintroduced in D minor by the mandolin and then returns to the repeat of the initial theme in G major, the key in which the piece ends with a nuance of tranquillity and melancholy. The piece, albeit with an inherent simplicity, reveals a certain inspiration and spontaneity of composition. The fingering of the mandolin part is the original one indicated by Munier, while that for the piano was added by the revisers. 

Das Lied „Romanzetta“ stammt aus dem ersten Album „L’Esordiente – Composizioni originali e rapsodie drammatiche per mandolino e pianoforte“ von Carlo MUNIER, das vom Verlag Bratti in Florenz veröffentlicht und unter der Nummer 1468 katalogisiert wurde. Die gesamte Sammlung wurde im Juni 1937 von MAURRI gekauft und das Musikstück mit der Nummer 6197 in den neuen Katalog eingefügt. Das Album war damals für angehende junge Musiker gedacht. Trotzdem findet man in der „Romanzetta“ eine besondere Sorgfalt in der Entwicklung der melodischen Linie und die Lehrabsicht, einen gewichtigen, wenngleich nicht schwierigen Part, dem Mandolinenanfänger zu überlassen. Während der Ausführung des erstes Themas untermalt das Klavier das „Kantabile“ der Mandoline mit Triolenläufen, die an das Zusammenspiel zwischen Orchester und Sänger denken lassen. Der Satz ist durch äußerste Gleichmäßigkeit des Themas definiert: die Melodie entwickelt sich in acht Takten, und zwar in der klassischen Periode par exellence, voll warmer Gefühlsbetontheit. Das zweite Thema in G-Moll wird vom Klavier vorgetragen, während die Triolenläufe zugunsten eines vertraulicheren Tons aufgegeben werden. Das gleiche Thema wird von der Mandoline in D-Moll übernommen, um anschließend wieder in das ursprüngliche Thema in G-Dur einzumünden, Tonart, in der das Stück getragen und melancholisch endet. Trotz seiner Einfachheit zeigt das Stück ein gewisses Maß an Ideenreichtum und Spontaneität im Satz. Die Fingersätze der Mandolinenstimme entsprechen jenen Muniers im Original, während jene des Klaviers von den Revisoren hinzugefüg